Elemento antropico
5 Dicembre 2023
I ponti nella valle del Ronco Bidente
I ponti sono strutture che concretizzano il passaggio fra diverse realtà, splendida metafora della comunicazione. Il ponte materializza il guado: permette di passare, rimanendo all’asciutto, in tutte le stagioni dell’anno sul corso d’acqua che è insieme linea di confine ed energia vitale. Il ponte consente alle persone di non rimanere sulla propria riva. Le rive cambiano, l’alveo del fiume è qualcosa di dinamico, in un mutamento organico interconnesso con altri elementi naturali (flora-geologia) e strutture antropiche (muri, case, strade, costruzioni): l’essere umano ha bisogno di ponti.
Partiamo quindi ad illustrarli nel loro significato simbolico e concreto di ponti di comunicazione fra il mondo intellettuale, di chi studia con chi vive sul posto, per vedere con occhi diversi quello che l’abitudine e la quotidianità nasconde. Anche il turista, sempre più attratto dalle eccellenze, dagli elementi monumentali, può essere invitato a scoprire queste strutture, nelle loro forme evolutive.
I ponti nella valle del Ronco-Bidente
I ponti storici ci fanno vedere i luoghi dove il terreno è più solido, i punti di riferimento stabile in cui mettere delle basi per costruire un contatto fra le due rive. Per le vicende che andremo a raccontare, non possiamo vedere il ponte romano o i ponti medievali, ma scopriremo il perché i ponti si trovano proprio lì e come sono legati alle diverse forme di insediamento: hospitales, aggregati di case rurali e paesi.
Tipologie e tecniche di costruzione dei ponti
La loro umile funzione, sotto i nostri piedi, dà oggi per scontato quello che li fa appunto “stare in piedi”. Per vedere la struttura dei ponti dobbiamo uscire dalla strada e scendere nel fiume. I manufatti più semplici, gli archetipi sono:
- ponte di legno ad una campata
- ponte di legno a più campate
- ponti in muratura di pietrame ad un solo arco
Troviamo queste strutture elementari nell’alta valle del Bidente, lungo i bracci di Pietrapazza, Strabatenza, Ridracoli, Corniolo. Arriviamo poi ai ponti a più arcate sull’alveo principale del fiume come il ponte a 6 archi in mattoni sulla strada di fondovalle nei pressi di Magliano.
Nel territorio, il ponte più antico è romano e ha come riferimento la centuriazione nello sbocco sulla pianura di cui rimangono tracce sepolte di un pilone, nei pressi della chiesa di Selbagnone. Mentre, il ponte di Meldola è detto dei Veneziani perché la tradizione vuole che sia stato costruito fra il 1503-1509, periodo in cui la città fu soggetta alla Repubblica di Venezia. I ponti di Santa Sofia e del Ronco invece, sono stati ricostruiti dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Scritto da: Patrizia Tamburini